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Tag: concorso

Ciak, si legge!

6 febbraio 2016 ablcuneo

Da qualche anno collaboriamo con il festival Mare di Libri, completamente dedicato adolescenti. Tra i progetti promossi dalla manifestazione c’è anche Ciak, si legge!, il primo concorso di BookTrailer riservato ai ragazzi. Il booktrailer è una breve presentazione video che … Continua a leggere Ciak, si legge!

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Non è certo piacevole essere chiamata da tutti Skim, un gioco di parole inglesi tra slim “magra” e Kim, il proprio nome, quando magri non si è. Ma non è questo che fa soffrire di più Kim, che si sfoga sul suo diario dove appunta frasi come:
La prima nevicata all’inizio dell’autunno rese quasi tutti felici, sorpresi ma felici. Finalmente ci si avviava verso un Bianco Natale: Alla radio trasmettevano Let it snow e ovunque se ne parlava con gioia. Isabella amava la neve, l’inverno “…riservato e silenzioso, con il suo velo di nebbia capace di tenere lontano e distante proprio chi vorresti tenere lontano e distante: I giorni brevi e delicati, le notti lunghe e vuote che calano presto, insieme a quelle collane di perle e luce che si infilano su ogni cosa, che fanno rilucere ogni cosa”. Poi però la neve continuò a cadere, cadere, cadere fino a coprire ogni cosa e il freddo diventò sempre più intenso, il bianco accecante, il silenzio ingombrante, infine ogni cosa si bloccò. Ed era solo l’inizio. Nella chiesa si ritrovano sette persone, una ragazza di diciannove anni, Isabella, una donna: Miriam, un uomo: Davide, un prete: Pietro, due bambini: Anna e Luca e poi un ladro: Giovanni. Tutti hanno perso qualcosa di molto prezioso. “…alcune cose sono troppo terribili per entrare a far parte di noi a primo impatto. Altre contengono una tale carica di orrore che mai entreranno dentro di noi.”
Jane non ha mai legato molto con le sorelle, anzi non le vedeva da anni quelle stronze. La più piccola poi non voleva incontrarla per nessuna ragione al mondo. Eppure, quando riceve l’invito al matrimonio, proprio da lei, decide di accettare, certo per dispetto: era sicura che nessuno si aspettasse di vederla lì. Fin da bambina se cercavano di dissuaderla dal fare qualcosa lei lo faceva. E poi era stata ingiustamente licenziata dalla lavanderia in cui aveva lavorato otto anni per una piccola svista: non aveva tolto una bustina di ketchup dalla tasca del vestito di una riccona. Quando la sua macchina si guasta pensa di dover rinunciare ma poi trova un messaggio nella bacheca del college tra i “passaggi condivisi”. Il messaggio è di Henrietta, “ma tutti mi chiamano Henry. Tranne mia madre. Lei mi chiama Henrietta” una donna molto alta con capelli scuri a ciocche “che pareva fossero stati lavati sotto il Diluvio Universale”. La sua caratteristica principale, oltre al pessimo carattere, la bizzarria e la diffidenza verso tutto e tutti, sono gli occhi, uno è fuori uso (vuole andare a Boston da un dottore a farselo sistemare) “vagava come se lei fosse ubriaca o drogata” e l’altro grigio ti inchioda come un raggio laser. Inizia così un incredibile viaggio verso nord, Jane e Henry litigano su tutto, incontrano persone strampalate, ladri come Terry il Sindaco e Millard il piccoletto. Veri e propri delinquenti, trafficanti di esseri umani come il Generale Mumu, una donna enorme e i suoi due figli psicopatici. Ed infine la bella cantante country Cheryle che le accompagnerà nell’ultima parte del viaggio.
Tutto nasce, cresce e si sviluppa a Pontinia, un piccolo centro nei pressi di Latina, con Roma vicina e lontana allo stesso tempo, e con le dune e il mare di Sabaudia a portata di mano. Un paese ancora permeato dall’atmosfera fascista e da profondi valori patriarcali.
Capitolo 3: Un inizio inusuale per un romanzo, che subito dichiara come a condurre il gioco sarà la storia. Capitolo 5, 1, 18, 6. Avanti e indietro nel tempo e nello spazio, inducendo il lettore a adeguarsi ai suoi salti, alle sue giravolte, a giostrarsi con curiosità e interesse negli sconfinamenti dal percorso. Proprio come, dopo un forte temporale, l’acqua che ingrossa i torrentelli sceglie tra i sassi una strada serpeggiante per scendere a valle.
Bea è una ragazzina normale, con una famiglia normale, una madre che non sempre la capisce e con la quale litiga spesso ma che l’adora, che sa chiedere scusa ed è pronta a tutto per lei. Un padre dolce, comprensivo, sempre disposto a mediare e un tenero fratellino. E poi c’è Lars, un ragazzo più vecchio di lei, misterioso e affascinante, che le insegna ad andare sullo skateboard, di cui è innamorata. Insomma una vita normale. Fino al ritorno anticipato dalle vacanze, sono in macchina, sotto una pioggia torrenziale, e improvvisamente, nella brughiera, vengono circondati da quad, moto da cross, uomini a piedi e cani, tutti all’inseguimento di due povere lepri. Bea le guarda, una le salta in braccio e lei, spaventata, capisce le sue suppliche!
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